Nome E Cognome

发行时间:2005-09-29
发行公司:华纳唱片
简介:  Nome e cognome è l'undicesimo album del cantautore italiano Luciano Ligabue, pubblicato nel 2005.       Pubblicato il 16 settembre 2005, il disco esce tre anni dopo l'ultimo lavoro di inediti di Ligabue, differenziandosi dai precedenti album per la ricerca di nuove sonorità (sempre restando nel campo rock), grazie anche alla collaborazione con musicisti che hanno integrato (e in qualche caso sostituito) la band in fase di incisione dell'album.       Per dieci anni, infatti, a partire dall'album Buon compleanno Elvis del 1995, il cantautore emiliano è stato accompagnato da una formazione fissa (denominata in seguito "La Banda"), che collaborava attivamente alla stesura dell'arrangiamento dei brani e, perciò, alla creazione di uno stile musicale riconoscibile. Alcuni elementi della Banda si sono affermati anche come solisti, probabilmente apprezzati per lo stile ritrovabile negli album di Ligabue.       Alla ricerca di nuove sonorità a causa della mancanza di originalità manifestatasi nel precedente album Fuori come va?, Ligabue decide di affidare ad altri musicisti buona parte degli arrangiamenti dell'album. In particolare, mettendo da parte il chitarrista Federico Poggipollini e scartata l'ipotesi di registrare l'album col solo Mel Previte, si aggiunge alla Banda il nuovo e giovane chitarrista emiliano Niccolò Bossini, a cui viene affidato l'arrangiamento della parte di chitarra della maggioranza delle canzoni. Bossini, introducendo nel disco parti di chitarra molto pulite e di tipico richiamo British, riduce al minimo assoli e riff d'impatto. Sembra che questo nuovo stile sonoro sia gradito a Ligabue, come affermato in alcune interviste. Negli apporti alle tastiere, ai cori, nelle registrazioni e mixaggi rimane Fabrizio Simoncioni.       Poggipollini, passionale ex Litfiba e storico chitarrista di Ligabue che raccolse il testimone di Max Cottafavi a metà degli anni 90, appare nella traccia Le donne lo sanno ed in "Vivere a orecchio". Mel Previte, vero artefice (assieme a Fabrizio Barbacci) del tipico american sound del Ligabue di "Buon Compleanno Elvis", compare in "Lettera a G". Sparito invece del tutto il batterista Roby Pellati, che suonerà però ancora nei concerti, come del resto farà lo stesso Poggipollini. E proprio nei concerti vedremo La Banda al completo con il nuovo Bossini, mentre il tastierista (e tecnico del suono) Fabrizio Simoncioni lascia il posto alla new entry Josè Fiorilli.       Il bassista Rigo Righetti dimostra in questo album il desiderio di sperimentazione, in linea con lo spirito che accomuna tutto il disco, componendo giri di basso molto ricercati e riaffermando la sua importanza all'interno della base ritmica dei pezzi.       Il titolo dell'album deriva da un verso dell'ultima traccia, Sono qui per l'amore, e vuole manifestare una certa attinenza con la propria vita e i propri alti e bassi: l'autore stesso definendo l'album ha parlato di una sorta di "autoritratto", di un "autoscatto dell'anima". Nelle liriche non si ritrova il Ligabue crudo, diretto e spontaneo dei primi album, e nemmeno quello disilluso, realista e un po' visionario di Buon compleanno Elvis e Miss Mondo, ma piuttosto un Ligabue riflessivo, romantico e più legato ai temi della quotidianità e del rapporto sentimentale con l'altro sesso, come lui stesso dichiara.       L'accoglienza del pubblico è calorosa, il disco entra direttamente in prima posizione nelle classifiche di vendita italiane, vendendo 250.000 copie solo nella prima settimana di commercializzazione. Il 30 luglio 2006, dopo ben 45 settimane di presenza in classifica, ritorna il primo disco più venduto in Italia.
  Nome e cognome è l'undicesimo album del cantautore italiano Luciano Ligabue, pubblicato nel 2005.       Pubblicato il 16 settembre 2005, il disco esce tre anni dopo l'ultimo lavoro di inediti di Ligabue, differenziandosi dai precedenti album per la ricerca di nuove sonorità (sempre restando nel campo rock), grazie anche alla collaborazione con musicisti che hanno integrato (e in qualche caso sostituito) la band in fase di incisione dell'album.       Per dieci anni, infatti, a partire dall'album Buon compleanno Elvis del 1995, il cantautore emiliano è stato accompagnato da una formazione fissa (denominata in seguito "La Banda"), che collaborava attivamente alla stesura dell'arrangiamento dei brani e, perciò, alla creazione di uno stile musicale riconoscibile. Alcuni elementi della Banda si sono affermati anche come solisti, probabilmente apprezzati per lo stile ritrovabile negli album di Ligabue.       Alla ricerca di nuove sonorità a causa della mancanza di originalità manifestatasi nel precedente album Fuori come va?, Ligabue decide di affidare ad altri musicisti buona parte degli arrangiamenti dell'album. In particolare, mettendo da parte il chitarrista Federico Poggipollini e scartata l'ipotesi di registrare l'album col solo Mel Previte, si aggiunge alla Banda il nuovo e giovane chitarrista emiliano Niccolò Bossini, a cui viene affidato l'arrangiamento della parte di chitarra della maggioranza delle canzoni. Bossini, introducendo nel disco parti di chitarra molto pulite e di tipico richiamo British, riduce al minimo assoli e riff d'impatto. Sembra che questo nuovo stile sonoro sia gradito a Ligabue, come affermato in alcune interviste. Negli apporti alle tastiere, ai cori, nelle registrazioni e mixaggi rimane Fabrizio Simoncioni.       Poggipollini, passionale ex Litfiba e storico chitarrista di Ligabue che raccolse il testimone di Max Cottafavi a metà degli anni 90, appare nella traccia Le donne lo sanno ed in "Vivere a orecchio". Mel Previte, vero artefice (assieme a Fabrizio Barbacci) del tipico american sound del Ligabue di "Buon Compleanno Elvis", compare in "Lettera a G". Sparito invece del tutto il batterista Roby Pellati, che suonerà però ancora nei concerti, come del resto farà lo stesso Poggipollini. E proprio nei concerti vedremo La Banda al completo con il nuovo Bossini, mentre il tastierista (e tecnico del suono) Fabrizio Simoncioni lascia il posto alla new entry Josè Fiorilli.       Il bassista Rigo Righetti dimostra in questo album il desiderio di sperimentazione, in linea con lo spirito che accomuna tutto il disco, componendo giri di basso molto ricercati e riaffermando la sua importanza all'interno della base ritmica dei pezzi.       Il titolo dell'album deriva da un verso dell'ultima traccia, Sono qui per l'amore, e vuole manifestare una certa attinenza con la propria vita e i propri alti e bassi: l'autore stesso definendo l'album ha parlato di una sorta di "autoritratto", di un "autoscatto dell'anima". Nelle liriche non si ritrova il Ligabue crudo, diretto e spontaneo dei primi album, e nemmeno quello disilluso, realista e un po' visionario di Buon compleanno Elvis e Miss Mondo, ma piuttosto un Ligabue riflessivo, romantico e più legato ai temi della quotidianità e del rapporto sentimentale con l'altro sesso, come lui stesso dichiara.       L'accoglienza del pubblico è calorosa, il disco entra direttamente in prima posizione nelle classifiche di vendita italiane, vendendo 250.000 copie solo nella prima settimana di commercializzazione. Il 30 luglio 2006, dopo ben 45 settimane di presenza in classifica, ritorna il primo disco più venduto in Italia.