John De Leo, pseudonimo di Massimo De Leonardis (Lugo, 27 maggio 1970), è un cantante e compositore italiano.
Artista trasversale, dotato di una personalità vocale duttile e dall'attitudine sperimentale, John de Leo è tra i nomi più interessanti del panorama musicale italiano. La sua voce-strumento s'innesta in un'articolata concezione compositiva che attinge ai folklori popolari, al jazz, passando dal rock alla contemporanea, fino al reading e al radiodramma.
Nel suo universo sonoro convivono particolari combinazioni strumentali: la voce dialoga con un ensemble di archi, con chitarre e una sezione fiati di legni, in formazione bandistica, in duo con un trombone. Originale anche la ricerca del suono: spesso gli strumenti o la voce stessa vengono filtrati, manipolati per esempio attraverso strumentazioni analogiche, dispositivi per chitarra, campionati impiegando live looping sampler, modificati attraverso un ventilatore emulando l'effetto Leslie e con distorsori giocattolo.
La ricerca di possibili rapporti tra suono e parola si esprime nei versi dei brani, scritti dallo stesso De Leo. I testi sono densi d'invenzioni grammaticali in un continuo gioco semantico di allitterazioni, assonanze e dissonanze, che sconfinano nel neologismo fino alla negazione del testo stesso attraverso l'onomatopea; immaginifici, spesso ironici, altri dal taglio lirico, esplorano la sfera umana.
John De Leo, pseudonimo di Massimo De Leonardis (Lugo, 27 maggio 1970), è un cantante e compositore italiano.
Artista trasversale, dotato di una personalità vocale duttile e dall'attitudine sperimentale, John de Leo è tra i nomi più interessanti del panorama musicale italiano. La sua voce-strumento s'innesta in un'articolata concezione compositiva che attinge ai folklori popolari, al jazz, passando dal rock alla contemporanea, fino al reading e al radiodramma.
Nel suo universo sonoro convivono particolari combinazioni strumentali: la voce dialoga con un ensemble di archi, con chitarre e una sezione fiati di legni, in formazione bandistica, in duo con un trombone. Originale anche la ricerca del suono: spesso gli strumenti o la voce stessa vengono filtrati, manipolati per esempio attraverso strumentazioni analogiche, dispositivi per chitarra, campionati impiegando live looping sampler, modificati attraverso un ventilatore emulando l'effetto Leslie e con distorsori giocattolo.
La ricerca di possibili rapporti tra suono e parola si esprime nei versi dei brani, scritti dallo stesso De Leo. I testi sono densi d'invenzioni grammaticali in un continuo gioco semantico di allitterazioni, assonanze e dissonanze, che sconfinano nel neologismo fino alla negazione del testo stesso attraverso l'onomatopea; immaginifici, spesso ironici, altri dal taglio lirico, esplorano la sfera umana.