Nicola Monti (Milano, 21 novembre 1920 – Fidenza, 1º marzo 1993) è stato un tenore italiano.
Studia canto fin da bambino, esordendo in concerto a Firenze nel 1941 e cantando nello stesso anno in Rigoletto a Cagliari.
A causa dello scoppio della Seconda guerra mondiale è costretto poi a interrompere la carriera, riprendendo lo studio del canto nel 1950 presso l'Accademia del Teatro alla Scala e debuttando nuovamente l'anno successivo al San Carlo di Napoli come Elvino nella Sonnambula, che diverrà il suo ruolo prediletto. Da allora canta in tutti i principali teatri italiani, tra cui più volte La Scala, e in numerosi teatri esteri (Wexford, Parigi, Bruxelles, Amsterdam, San Francisco, Leningrado).
Dotato di voce calda, di limitato volume ma estesa, omogenea, duttile e sorretta da una buona preparazione tecnica[senza fonte], affronta un repertorio lirico-leggero sette e ottocentesco che ben si adatta alle sue qualità vocali, imponendosi sia in ruoli comici che in parti elegiache, fra cui in particolare, come detto, il personaggio di Elvino, affidato due volte al disco.
I suoi resti riposano nella sua Milano, al Cimitero di Bruzzano: in seguito a esumazione sono tumulati al Riparto 9E, nella celletta 1691.
Nicola Monti (Milano, 21 novembre 1920 – Fidenza, 1º marzo 1993) è stato un tenore italiano.
Studia canto fin da bambino, esordendo in concerto a Firenze nel 1941 e cantando nello stesso anno in Rigoletto a Cagliari.
A causa dello scoppio della Seconda guerra mondiale è costretto poi a interrompere la carriera, riprendendo lo studio del canto nel 1950 presso l'Accademia del Teatro alla Scala e debuttando nuovamente l'anno successivo al San Carlo di Napoli come Elvino nella Sonnambula, che diverrà il suo ruolo prediletto. Da allora canta in tutti i principali teatri italiani, tra cui più volte La Scala, e in numerosi teatri esteri (Wexford, Parigi, Bruxelles, Amsterdam, San Francisco, Leningrado).
Dotato di voce calda, di limitato volume ma estesa, omogenea, duttile e sorretta da una buona preparazione tecnica[senza fonte], affronta un repertorio lirico-leggero sette e ottocentesco che ben si adatta alle sue qualità vocali, imponendosi sia in ruoli comici che in parti elegiache, fra cui in particolare, come detto, il personaggio di Elvino, affidato due volte al disco.
I suoi resti riposano nella sua Milano, al Cimitero di Bruzzano: in seguito a esumazione sono tumulati al Riparto 9E, nella celletta 1691.